“Sie ore la cala, sie ore la cresse”

 

L’oscillazione di marea, determinata da eventi astronomici (azione combinata di sole e luna, marea astronomica) sommata ad eventi atmosferici (pioggia, vento, pressione: la marea metereologica) è trasmessa al mare Adriatico attraverso il canale d’Otranto, con un movimento rotatorio antiorario dalla costa dalmata a quella veneta.

Il regime della marea nell’Adriatico è di tipo misto, esso presenta cioè una grande ineguaglianza diurna che si manifesta  nelle successive alte e basse maree[3].  In particolare osserviamo il regime semidiurno nei periodi di sigizia, pressoché diurno nei periodi di quadratura.

Le alte e le basse maree si verificano ogni giorno con un ritardo di circa 50 minuti[4].

Analizziamo i dati relativi alle ampiezze di marea in Laguna (differenza di livello tra alta e bassa):
– ampiezza media dell’escursione: 60 cm
– ampiezza media durante le sigizie: 100 cm
– media dell’ampiezza delle più alte e basse maree: oltre 170 cm[5].

Media delle alte maree di sigizieimage040

Media delle alte maree

Media della alte maree di quadratura

Livello medio mare

Media basse maree quadratura

Media basse maree

Media basse maree di zigizie

Livello più basso raggiunto in occasione di particolari di coincidenza di effetto semi-diurno e declinazione della luna. Gli scandagli riportati sulle carte si basano su questo livello, detto degli scandagli.

Per la navigazione nella laguna, le maree e le relative correnti di marea non possono essere trascurate.
I flussi che entrano ed escono attraverso le bocche di porto da e per tutta la laguna scambiano enormi quantità d’acqua con la propria zona di partiacque, generando correnti di notevole entità, che andranno attentamente considerate, prima di effettuare particolari manovre: attraversamento di canali, ormeggio e ancoraggio.

All’atto dell’ormeggio, con lo scandaglio sempre in funzione, controlleremo quindi la variazione della profondità tramite la tabella di marea, per essere certi di non rimanere arenati con la bassa marea. Il controllo della corrente[6] va effettuato con le previsioni delle tavole di marea ed  il metodo sotto descritto, unitamente ad osservazioni personali su strutture fisse, verificando direzione, verso e velocità del flusso d’acqua.

 

Analizziamo i dati relativi alle ampiezze di marea in Laguna:

Tipo di marea Variazione di livello Volumi d’acqua scambiati
Quadratura 50 cm 175 milioni di metri cubi
Sigizie 100 cm 350 milioni di metri cubi

La portata massima complessiva delle tre bocche di porto contemporaneamente è 20.000 metri cubi al secondo.

Esempio di tavola delle maree

image041


La velocità della corrente si calcola con la regola dei dodicesimi. Nelle sei ore della marea montante o smontante il livello cresce o cala di:
à 1/12 nella prima ora
à 2/12 nella seconda ora
à 3/12 nella terza ora
à 3/12 nella quarta ora
à 2/12 nella quinta ora
à 1/12 nella sesta ora
Come esempio si può portare un’ipotetica marea (simile a quelle riscontrate in alcune località del Canale della Manica bretone) dove tra la bassa e l’alta marea il livello del mare monta di 12 metri nel giro di circa 6 ore:

image043

[7]

image045

I tempi del livello di marea nei vari punti della Laguna variano anche di ore.
La seguente tabella fornisce le località e i relativi tempi in anticipo (segno -) o in ritardo (segno +) rispetto al bacino di San Marco (Punta della Salute).

Tempo medio di ritardo della marea per le varie località lagunari rispetto al bacino di San Marco

Stazione

Ritardo

Stazione

Ritardo

Malamocco Diga Nord

-50 min

  Murano Colonna

14 min

Lido Diga Sud

-49 min

  Valgrande

17 min

Chioggia Diga Sud

-47 min

  Murano canale Angeli

25 min

Piattaforma “Acqua alta”

-47 min

  Campalto

32 min

Meda Bocca Lido

-38 min

  Burano imbarcadero

32 min

Chioggia Vigo

-20 min

  Tagliata Vecchia

32 min

Faro Rocchetta

-19 min

  Petta de Bò

34 min

San Nicolò

-16 min

  Settemorti

35 min

Poveglia

-5 min

  Tessera

39 min

Ex Poveglia

-1 min

  Valle Averto

40 min

Sacca Sessola

0 min

  Cason Figheri

52 min

Sant’Erasmo Capannone

0 min

  Barene della Grisa

53 min

Brondolo

1 min

  Val Fogolana

59 min

Motte di Volpego

3 min

  Val Morosina

1h 01’

San Giorgio in Alga

4 min

  Pagliaga

1h 14′

Fusina

4 min

  Le Saline

1h 18’

Marghera canale ind. Ovest

9 min

  Canal Ancora

1h 46’

Torson di sotto

12 min

  Grassabò

2h 01’

Botte Trezze

14 min

  Cavallino

2h 28’

Fonte: Ferla M., Cordella M., Michielli L., Rusconi A.,“Long term variations on sea level and tidal regime in the lagoon of Venice”, Estuarine, Coastal and Shelf Science 75 (2007) 214-222.

”Bassa

Il problema dell’acqua alta

Si accenna al problema, anche se esso non è strettamente correlato agli scopi di questo libro. Il fenomeno dell’acqua alta condiziona infatti la navigazione solamente nel centro storico, impedendo il passaggio dei natanti sotto ai ponti. Tuttavia bisogna prestare molta attenzione durante la navigazione con alte maree di sigizie o eccezionali. Il paesaggio è completamente modificato e la sensazione è di trovarsi in mare aperto: le barene scompaiono, tutte le attrezzature da pesca poste sui bassifondi sono sommerse e le briccole escono dall’acqua solamente di qualche decina di centimetri. In questi casi bisogna tenere ben presente la via da seguire senza uscire dai canali navigabili.acqua_alta

Convenzionalmente si denomina “acqua alta” una marea che supera a Venezia il valore di 80 cm sopra lo zero mareografico di Punta Salute: a questa quota sorgono problemi di trasporto e di viabilità pedonale nei punti più bassi della città (Es. Piazza San Marco, Tolentini, Giudecca). Quando la marea supera i 100 cm, il fenomeno inizia ad interessare tratti più consistenti dei percorsi cittadini.
L’evento condiziona pesantemente, quando si manifesta, la vita dei veneziani e di chi si trova a transitare in laguna. I disagi ed i danni sono notevoli a Venezia, ma anche a Chioggia e in alcune isole.

Nel 1999 il ministero dell’Ambiente, preoccupato dal costante aumento del livello delle acque, ha commissionato uno studio sui possibili scenari futuri, relativamente all’acqua alta; il Co.Ri.La.[8] ha proposto un probabile innalzamento al 2100 di 23 cm (ZMPS) rispetto al livello del 1993[9].

Dopo vari progetti è stato scelto una soluzione innovativa ma rischiosa proprio perché mai sperimentata in luoghi con problemi simili (Paesi Bassi, Inghilterra). Il Mo.s.e., acronimo di Modulo Sperimentale Elettromeccanico, è composto da una serie di paratoie basculanti, incernierate ad un plateau di cemento poggiato nel fondo, in corrispondenza delle tre bocche di porto. Il Mo.s.e. è l’opera più imponente nel quadro dei lavori atti a proteggere la Laguna e il progetto nel suo insieme, rappresenta il più imponente programma di difesa ambientale mai attuato in Italia.
Il funzionamento delle paratoie prevede il loro innalzamento ogni volta che il livello delle acque raggiunga la quota di 110 cm. In questo modo vengono chiusi i collegamenti con il mare e si impedisce l’ingresso (ma anche l’uscita…) di ulteriore acqua dal mare. Per assicurare la navigazione anche nei periodi in cui le barriere mobili sono in funzione, sono in corso di realizzazione tre conche di navigazione che consentiranno il transito delle imbarcazioni (grandi navi a Malamocco. Barche da diporto, mezzi di soccorso e pescherecci al Lido e Chioggia).

Si calcola che al 2008 l’avanzamento dei lavori sia al 40%. Nel 2003 la posa della prima pietra, e una spesa sostenuta, fino al 2008, di circa 5 miliardi. La previsione del termine dei lavori è per il 2014. Contemporaneamente al Mo.s.e. si eseguono altri lavori di protezione, come l’innalzamento delle rive più basse, il rafforzamento e la protezione di litorali, velme, barene ed isole minori.

L’alluvione del ’66 e cronologia delle alte maree eccezionali.

Il 4 novembre 1966. Quel giorno la marea, sospinta da un forte vento di scirocco, raggiunse quota 194 cm sullo zero mareografico, la più alta mai documentata della storia veneziana. L’evento di marea iniziò nella notte del 3 novembre: l’acqua che al mattino, seguendo il normale flusso e riflusso della marea, avrebbe dovuto ritirarsi, continuò a salire per tutta la giornata del 4 novembre sino ad allagare l’intera città. Alla sera il vento si placò e l’acqua cominciò a defluire. Contemporaneamente, una violenta mareggiata devastò le spiagge e sfondò in più punti la muraglia a difesa del litorale, costringendo all’evacuazione del lido di Pellestrina.
A seguito di quest’evento venne scritta la prima legge Speciale per la Laguna, che dichiarò il problema di Venezia di “preminente interesse nazionale“.

Livelli massimi di alta marea eccezionale a Venezia e a Chioggia (riferimento Z.M.P.S.).[10]

 

EVENTO                             Venezia P. Salute  Chioggia Vigo

1° caso 4 novembre 1966            194 cm             167 cm

2° caso 22 dicembre 1979          166 cm

3° caso 1 febbraio 1986               158 cm             160 cm

4° caso 15 gennaio 1867             153 cm

5° caso 12 novembre 1951        151 cm             183 cm

6° caso 16 aprile 1936                147 cm             132 cm

7° caso 16 novembre 2002       147 cm             139 cm

8° caso 15 ottobre 1960              145 cm

 

 

EVENTO                                       P. Salute     Chioggia Vigo 

9° caso 3 novembre 1968          144 cm

10° caso 6 novembre 2000       144 cm                134 cm

11° caso 8 dicembre 1992          142 cm                162 cm

12° caso 17 febbraio 1979         140 cm

13° caso 5 novembre 1967        138 cm

14° caso 26 novembre 1969     138 cm

15° caso 22 dicembre 1981       138 cm

16° caso 24 novembre 1987     138 cm

18° caso 31 ottobre 2004           137 cm               125 cm

477777_363116877144132_187562565_o


[1] E’ interessante confrontare questo valore di escursione termica con quello riscontrato nei mari; in particolare l’escursione termica media superficiale degli oceani è di 5°; nel Mediterraneo è di qualche grado in più. Le foto satellitari ad infrarossi che seguono rendono l’idea di tale fenomeno

[2] dati sulla visibilità per foschia si ottengono dal seguente schema, in funzione dell’umidità relativa:
U% da 95 a 75, visibilità compresa tra 1 e 4 km
U% da 75 a 60, visibilità compresa tra 4 e 10 km.

[3] I regimi di marea possono essere: semidiurno, in cui si verificano due alte e due basse maree ogni ciclo lunare; diurno, in cui ogni giorno lunare si verificano un’alta ed una bassa marea; misto, il cui regime è descritto nel testo.

[4] Questo perché un giorno lunare dura 24 ore e 50′.

[5] Valore è in costante aumento, come il livello medio del mare. Le misurazioni dei livelli delle acque iniziarono nel 1872 a cura dell’ufficio idrografico dell’APAT, continuando regolarmente fino ad oggi. Il valore dell’ampiezza delle più alte e delle più basse maree presentava valori di 148 cm nel 1872, ed è aumentato in modo lineare, fino agli attuali 177.
Il riferimento dei livelli di marea è misurato alla stazione mareografica di Punta della Salute, in canale Giudecca (ZMPS, zero mareografico di Punta della Salute).

[6] la corrente in un dato luogo risulta da molteplici fattori. Solo quello astronomico è previsto dalle tavole di marea. Altri fattori importanti vanno ad influire sulla corrente reale, sono:  metereologici (pressione atmosferica, precipitazioni, vento),  fisici(gradiente di densità dell’acqua).

[7] Manuale del Lagunante, comune di Venezia

[8] Il Co.Ri.La., Consorzio per la Gestione del Centro di Coordinamento delle Attività di Ricerca inerenti il Sistema Lagunare di

Venezia è un organismo istituito nel 1998 come associazione fra l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Università di Padova, l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia ed il C.N.R.

[9] Tale valore tiene conto solamente degli effetti naturali di eustatismo e subsidenza. Studi dell’IPCC, che tengono conto anche delle conseguenze dell’effetto serra, prospettano un probabile aumento del l.m.m. (rispetto al 1993) di 48 cm al 2100.

[10] A.P.A.T., rapporti 69/06.

Marino Coltro, 2012.

Per approfondire:

Previsioni di marea del CPSM / comune di venezia: https://www.comune.venezia.it/content/centro-previsioni-e-segnalazioni-maree

ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale): http://www.venezia.isprambiente.it/la-marea

Dati e stazioni di rilevamento (CPSM): https://www.comune.venezia.it/it/content/dati-e-statistiche-

Bollettino maree del Comune di venezia: http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1748

Basse maree eccezionali, Natale 2015 (La Nuova):
http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/12/27/news/bassa-marea-record-venezia-all-asciutto-1.12679954?ref=hfnvveea-1#gallery-slider=undefined